La casa automobilistica Toyota – 1 La numero uno al mondo
Avv. Reiko Atsumi
Se si è nati e si vive nella Prefettura di Aichi, volenti o nolenti sono tantissime lo occasioni in cui balza agli occhi o si sente il nome dell’azienda chiamata “Toyota Motor Corporation”.
La Toyota è famosa in tutto il mondo, tanto che sui giornali si legge spesso che la Toyota è la prima azienda automobilistica al mondo per numero di vetture vendute, o che è scesa al secondo posto. Tuttavia il 5 gennaio 2017 il Presidente americano Trump ha scritto su Twitter: “La Toyota sta dichiarando di voler creare una nuova fabbrica a Baja, in Messico, per produrre le vetture della serie Corolla destinate al mercato statunitense. Questo è assurdo. Costruite le fabbriche negli Stati Uniti, altrimenti pagherete dei dazi altissimi!” Dopo questa critica diretta la Toyota è diventata ancora più famosa. Per questo motivo ho fatto un po’ di ricerche su questa azienda.
Che l’Industria Automobilistica Toyota in origine fosse la fabbrica di Telai Meccanici Toyota è una cosa talmente risaputa che c’è scritto anche sui libri di storia. Fu nell’agosto del 1937 (anno 12 dell’Era Showa) che si trasformò in azienda automobilistica.
Nella Prefettura di Aichi c’è una città che si chiama Toyota, ma in passato essa si chiamava Koromo. A tal riguardo, dopo che nel 1959 (anno 34 dell’Era Showa) la sede della Toyota fu stabilita nella città di Koromo, con lo scopo di farla diventare “la città dell’automobile”, essa prese il cognome della famiglia proprietaria dell’azienda, e il nome di questa città fu cambiato in Toyota. In seguito la città di Toyota fu considerata come se fosse un sobborgo di questa “industria-castello”, e la vita dei cittadini è diventata completamente dipendente dall’azienda Toyota. Il nome attuale dell’azienda è “Toyota Motor Corporation”, e la sua sede si trova nella città chiamata Toyota, nel distretto chiamato Toyota.
La vecchia Industria Automobilistica Toyota è cresciuta tanto da potersi vantare di essere arrivata a livello mondiale, ma soprattutto dallo shock petrolifero dell’autunno del 1973 (anno 48 dell’Era Showa), si dice che “nei successivi anni di bassa crescita economica, i risultati dell’Industria Automobilistica Toyota furono relativamente positivi rispetto a quelli delle altre case automobilistiche, e le fu riconosciuta una grande forza di resistenza alla crisi economica”. Per questo motivo furono studiate “le cause fondamentali dei guadagni della Toyota”. Come metodo di produzione di massa era famoso il “Sistema Ford”, ma la Toyota, utilizzando i nuovi metodi di produzione di massa chiamati “sistema di produzione Toyota” e “metodo Kanban”, diventò di colpo famosissima. Per quanto riguarda il processo di fabbricazione conosciuto come “Just In Time”, è conosciuto come il sistema che elimina del tutto gli sprechi, e come ”attività QC Circle” (controllo della qualità) che richiede orari di straordinario forzato ai lavoratori. In questo modo il “sistema Toyota” per forza di cose ha finito per non limitarsi solo all’interno della fabbrica, ma è arrivato ad influenzare enormemente il modo di lavorare degli operai e la loro vita privata, fino a definire il modo in cui dovrebbero strutturate le imprese in subappalto.
A proposito, a partire da quella di Aichi, le fabbriche della Toyota si trovano in tanti posti in Giappone, ma pare che già da tanto tempo fa la Toyota producesse all’estero; nel 1958 fondò un’azienda in Brasile e nello stesso anno vi cominciò la produzione. Per quanto riguarda i motivi per cui cominciò dal Brasile, leggendo sul sito della Toyota c’è scritto che “questo Paese era circondato da ricche risorse naturali, che tra i Paesi arretrati era quello che aveva più probabilità nel futuro immediato di avere un mercato con redditi alti, che fin da prima della Seconda Guerra Mondiale c’erano tanti immigrati giapponesi e che i prodotti giapponesi venivano visti con simpatia, e che siccome lo stesso Paese aveva già portato avanti i preparativi per una produzione automobilistica nazionale, si era deciso di fondare lì un’azienda produttrice.”
Inoltre, dopo lo sviluppo dell’ideologia “Senza Confini (Borderless)” nata nella metà degli Anni Ottanta, furono aumentati velocissimamente i punti base con centro in Europa, fino ad arrivare nel dicembre del 2016 ad avere 53 fabbriche produttrici presenti in 28 Paesi-Regioni del mondo, e ad avere dei punti vendita Toyota in 170 Paesi. La Toyota sta mostrando senza ombra di dubbio uno sviluppo di livello mondiale.
Una così sviluppata rete di vendita a livello internazionale ha causato dei grossi problemi soprattutto nelle relazioni con l’America.
Nel 1980 (anno 55 dell’Era Showa) la produzione di automobili giapponese ha raggiunto i dieci milioni di vetture, superando quella statunitense e divenendo la prima al mondo; anche le esportazioni della Toyota nel 1980 hanno superato il milione di autovetture, stabilendo il record storico. Dall’altra parte, in America, le tre grandi case automobilistiche della General Motors (GM), della Ford Motors e della Chrysler stavano crollando con un aumento dei conti in rosso, e insomma nacque una frizione negli scambi commerciali tra Giappone e Stati Uniti. Nel giugno del 1980, trovando nelle automobili giapponesi la causa dell’aumento vertiginoso della disoccupazione interna degli Stati Uniti, fu promossa un’azione giudiziaria presso l’International Trade Commission, e nell’agosto dello stesso anno anche la Ford sembra che avesse intentato la stessa causa. In quella causa fu stabilito che la responsabilità non era delle automobili giapponesi, ma nel gennaio del 1981 (anno 56 dell’Era Showa) fu eletto presidente Ronald Reagan, aumentarono le richieste di un autocontrollo delle esportazioni verso il Governo giapponese, e furono limitate le importazioni di autovetture di produzione giapponese.
Anche con l’avvento dell’era politica di Clinton nel 1993, il settore delle automobili e delle parti delle automobili fu un importante tema delle “discussioni generali tra Giappone e Stati Uniti”, e nonostante le trattative fossero durate molto tempo, si arrivò a un accordo nel giugno del 1995, così che la Toyota presentò un nuovo business plan internazionale che aveva come basi degli “incentivi a localizzare” la produzione e ad “aumentare le importazioni”, e con l’aumento della produzione estera, portò la vendita all’estero delle autovetture prodotte fuori dal Giappone da un 48% del 1994 al 65% del 1998.
In seguito, con l’espansione della produzione locale in America, e con l’introduzione di nuovi modelli adattati al mercato americano, portò avanti una rete di punti vendita aumentando il numero di autovetture vendute, dal notevole 900 mila mezzi del 1988, al milione e 50 mila del 1990, ai 2 milioni e 60 mila del 2004, ai 2 milioni e 620 mila del 2007, superando nel 2006 la Chrysler e nel 2007 la Ford Motors, e diventando la seconda azienda automobilistica in America dopo la General Motors.
Ed è così che la Toyota è diventata una grande azienda a livello globale, anche se aveva dei continui problemi nei rapporti commerciali con l’America.
Tuttavia, per quanto riguarda la storia della Toyota, siccome sul sito ufficiale dell’azienda c’è la pagina “I 75 anni di storia della Toyota”, per i dettagli vi prego di consultare questa. A proposito, nella storia della Toyota gli anni sono riportati secondo il sistema di conteggio occidentale, e tra parentesi sono riportati gli anni secondo il sistema giapponese. Mi viene da fare un paragone con i tribunali giapponesi dove si usa ancora conteggiare gli anni secondo il sistema giapponese.
La classifica delle vendite delle case automobilistiche mondiali del 2016 alle prime dieci posizioni è la seguente:
10) Suzuki 2 milioni 880 mila vetture
9) Peugeot – Citroen 2 milioni 973 mila vetture
8) FIAT – Chrysler 4 milioni 610 mila vetture
7) Honda 4 milioni 710 mila vetture
6) Ford Motors 6 milioni 635 mila vetture
5) Hyundai Cars Group 7 milioni 760 mila vetture
4) Renault – Nissan Alliance 8 milioni 528 mila vetture
3) General Motors 9 milioni 840 mila vetture
2) Volkswagen Group 9 milioni 930 mila vetture
1) Toyota Group 10 milioni 151 mila vetture
La situazione finanziaria della Toyota a marzo del 2016 è la seguente (1 euro = 116 yen, cambio del 15 aprile 2017):
Ricavo Lordo individuale 11585 miliardi 800 milioni di yen
gruppo 28403 miliardi 100 milioni di yen
Profitto commerciale individuale 1402 miliardi 100 milioni di yen
gruppo 2853 miliardi 900 milioni di yen
Profitto netto individuale 1813 miliardi di yen
gruppo 2312 miliardi 600 milioni di yen
Capitale netto individuale 10859 miliardi 400 milioni di yen
gruppo 18088 miliardi 100 milioni di yen
Capitale Lordo individuale 16102 miliardi di yen
gruppo 47427 miliardi 500 milioni di yen
Numero di dipendenti individuale 72721 persone
gruppo 348877 persone
La Toyota anche solo individualmente ha dei grandi profitti, ma soprattutto vedendo i dati finanziari del gruppo si capisce che è una compagnia enorme.
Traduzione di Diego Lasio