Anche se è di qualche tempo fa, nell’edizione mattutina del quotidiano Asahi Shinbun del 28 giugno del 2013, c’era un articolo che parlava delle seguenti cose.
Roberto Benigni, attore popolarissimo e famoso in tutto il mondo, il 17 dicembre del 2012, in un evento televisivo trasmesso apposta per l’occasione dal canale pubblico nazionale e intitolato “La più bella del mondo”, ha parlato della bellezza della Costituzione italiana, dicendo cose come questa che riguarda l’articolo 11: “Chiunque viva in Italia deve ripudiare la guerra!”.
Dopo aver visto il film “La vita è bella”, che non si può guardare senza riuscire a trattenere le lacrime, sono diventata immediatamente una sua ammiratrice, e se fossi stata in grado di comprendere l’italiano, avrei senz’altro voluto vedere quel programma televisivo.
A tal proposito, secondo questo articolo, ci sono dei principi fondamentali che dicono che la parte della Costituzione della Repubblica Italiana che va dall’articolo 1 all’articolo 12, non può essere soggetta a revisione.
Qui ora non ho la possibilità di analizzare tutti questi dodici articoli, ma tra questi principi fondamentali sono proclamate le basi della Repubblica, l’inviolabilità dei diritti umani, le regole dell’uguaglianza, i diritti fondamentali del lavoro, le autonomie locali, il ripudio della guerra, ecc.
In realtà nell’articolo 139 della Costituzione italiana è stabilito che “la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”. Significa uno spostamento di potere e sovranità che però non può cambiare la forma repubblicana in una monarchica.
Nonostante ci fosse già questa norma che poneva dei limiti alle revisioni costituzionali, mi sono molto meravigliata che gli articoli dall’1 al 12 siano considerati dei principi fondamentali che limitano le revisioni costituzionali.
Secondo l’articolo del giornale, questi principi sono stati dati da una decisione giudicata dalla Corte Costituzionale nel 1988. Non so assolutamente in quali dettagli e ambiti sia stato dato tale giudizio, ma quelli che secondo questa Corte Costituzionale sono “principi fondamentali”, sembra che siano una cosa oramai data per scontata da tutti gli italiani e dal popolo italiano in generale.
Facendo un paragone con questa situazione italiana, nell’aprile dell’anno scorso il Partito Liberalpopolare ha presentato una proposta di revisione costituzionale, attraverso la quale vorrebbe cancellare o modificare ogni singolo articolo, a partire dal primo, e compreso anche tutto il raffinatissimo preambolo. In particolare vorrebbe modificare in modo enorme la Costituzione con il rafforzamento del potere dell’imperatore rendendolo il sovrano dello Stato giapponese, con la possibilità per il Giappone di fare la guerra attraverso la formazione di un esercito di difesa nazionale, con nuove responsabilità e doveri dati al popolo, ecc.
Oh, come penso sempre di più che anche nella Costituzione Giapponese ci dovrebbero essere dei limiti stabiliti alle revisioni, come ci sono nella Costituzione della Repubblica Italiana!
Avvocato Reiko Atsumi
Traduzione di Diego Lasio