Sentenza del processo di Torino sull’amianto(6)
Fino ad ora ho scritto sulle due sentenze del processo di Torino, quella del Tribunale di Torino del 13 febbraio 2012 e quella della Corte d’Appello del 3 giugno 2013. Il 19 novembre 2014 è stata emessa dalla Corte Suprema anche la sentenza di terzo grado.
La Corte Suprema italiana si trova sul lungotevere di Roma, ed è vicina al famoso Castel Sant’Angelo. Venendo da Piazza Navona si raggiunge attraversando il ponte Umberto I, e la si trova proprio di fronte. Sulla facciata principale c’è una grande statua e in alto c’è la scritta “Corte di Cassazione”. Si capisce subito che è un tribunale. Inoltre all’interno dell’edificio ci sono tante statue e dipinti, perfino sulle pareti e sui soffitti. Il palazzo della Corte Suprema giapponese è sicuramente molto diverso.
Leggendo i vari quotidiani italiani, riguardo questa sentenza di terzo grado, si può leggere: “Cassazione: annullata condanna.Cancellati tutti i risarcimenti!”, e il motivo è l’avvenuta scadenza dei termini di prescrizione. Usando una espressione giapponese, si può interpretare che poichè è stata raggiunta la scadenza della prescrizione in base al codice di procedura penale, dovrebbe essere stata emessa una sentenza che rigetta tutto il procedimento giudiziario.
La sentenza che è stata annullata è quella del processo d’appello, in cui l’ex proprietario della Eternit, lo svizzero Schmidheiny, fu condannato a 18 anni di reclusione e a dover pagare un risarcimento a tutte le vittime e agli enti locali danneggiati. è stato
Quando è stata letta questa ultima sentenza i familiari delle vittime hanno reagito urlando le parole “Vergogna! “ e “Ingiustizia è fatta!”. C’erano anche persone che piangevano. Inoltre su alcuni degli striscioni che erano stati stampati con la scritta “Giustizia è fatta!”, è stato aggiunto scritto a mano il prefisso “in” trasformando la frase in “INgiustizia è fatta!”. Chiamparino che e Il presidente della Regione Piemonte ha detto: “Profonda indignazione!”. Il Presidente del Consiglio Renzi ha poi commentato: “Basta con l’incubo della prescrizione! Bisogna modificare le regole”. In realtà una proposta di riforma della Giustizia è stata presentata, ma non essendo passata in Senato, langue ancora alla Camera dei Deputati.
Tuttavia il procuratore Guariniello, che si era curato dei processi di primo e di secondo grado, ha detto: “Non bisogna demordere. Non c’è una assoluzione.Il reato c’è. L’imputato non è stato giudicato innocente. Adesso possiamo aprire il capitolo omicidi.”, aggiungendo che ci sono più di 2000 persone che sono morte di tumore provocato per aver inalato polveri d’amianto.
Di contro, l’imputato Schmidheiny, che si è visto annullare gli anni di reclusione e l’obbligo a risarcire le vittime, ha dichiarato: “(Noi della Eternit) un pioniere per aver adottato i metodi piu sicuri nella lavorazione dell’ amianto. L’imprenditore svizzero definisce quella del tribunale di Torino “ teoria del complotto”. Aggiunge che si aspetta che l’Italia lo protegga da ulteriori processi ingiustificati . Continua dicendo :Nel processo diritti violati” , e “si e svolto in violazione dei principi del giusto processo”. Ha detto di essere stato al vertice della Eternit spa “soltanto per un periodo di circa dieci anni”, e perido in cui “non ha mai ricavato alcun profitto dalla sua partecipazione nella Eternit spa ,anzi”. Comenta infine dicendo che l’Italia e l’unico Paese che vuole risolvere “la catastrofe dell’amianto” attraverso processi penali contro singole persone.
Leggendo le successive notizie sui quotidiani, le opinioni degli intellettuali sembra che si dividano in due.
Avv. Reiko Atsumi
Trad. Diego Lasio