1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Traduzione in giapponese: L’Italia è una Repubblica democratica che si fonda sul lavoro.

“Questo è l’Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, in vigore dal gennaio del 1948. Poiché si tratta di una repubblica democratica che per di più posa le sue basi sul lavoro, si capisce bene che i diritti dei lavoratori sono tenuti in alta considerazione!”
“Infatti è importante che nell’articolo primo ci sia scritto che si tratta di una repubblica democratica, perché in realtà fino ad allora era una monarchia; nel 1946 si tennero un referendum e le elezioni per eleggere l’assemblea costituente, e la repubblica vinse con più di 2 milioni di voti di differenza. Nello stesso tempo, i partiti della Democrazia Cristiana, il Partito Socialista e il Partito Comunista si assicurarono dei seggi nell’assemblea costituente. Così, subendo un’influenza del pensiero marxista, scrissero che si fondava sul lavoro, e si dice che si passò dal capitalismo al socialismo.”
“Ah sì? Hanno fatto addirittura un referendum popolare? È una situazione molto diversa dal Giappone, che aveva subito la stessa sorte di essere sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale! Nell’articolo 1 della Costituzione giapponese il titolo è “l’imperatore”, e c’è scritto “l’imperatore è il simbolo del Giappone, che è un simbolo di tutta la sua popolazione, e la sua posizione si basa sul consenso generale di tutta la popolazione giapponese su cui risiede la sovranità”.
“A proposito, in passato un italiano mi chiese se il Giappone fosse uno Stato repubblicano o monarchico!”

  1. E' meglio tardi che mai.

Traduzione in giapponese: Piuttosto che “niente”, “tardi” va ancora bene.

“Ha il significato di “piuttosto che non fare qualcosa per niente, farla in ritardo va ancora bene”; per esempio, per apprendere qualcosa o per studiare, anche se si è avanti con l’età, non è mai tardi.”
“Però, al contrario, sembra che si possa intendere anche in questo senso: quando si fa un errore, piuttosto che non chiedere mai scusa, scusarsi anche in ritardo va ancora bene”.
“In Italia viene usata ironicamente, per esempio, quando qualcuno arriva in ritardo a una riunione, col significato di: “Ehi tu, sei in ritardo! Mah, piuttosto che non venire per nulla, va ancora bene che sia arrivato in ritardo!””
“Ah sì? Anziché arrabbiarsi con chi ha fatto ritardo rimproverandolo severamente, la mettono sul ridere! Gli italiani sono dei geni dell’umorismo!”

  1. L'abito non fa il monaco.

Traduzione in giapponese: Un abito da monaco non crea un monaco.

“In poche parole, anche se una persona indossa un abito da monaco, non è detto che lo sia, e perciò non bisogna giudicare le persone dall’aspetto, giusto?”
“Però, perché in questo modo di dire si usa proprio un monaco? Ci sono altre divise come quella da giudice, da militare, ecc.”
“In verità, la parola “monaco” in italiano ha anche altri significati.
Il primo, è la città tedesca di Monaco. In tedesco si scrive München, e si dice che questa parola derivi dall’antico tedesco Muniche, che indicava appunto monaco o frate. Infatti, nello stemma della città di Monaco di Baviera vi è raffigurato in grande un monaco, e anche sulle etichette delle birre bavaresi vi è raffigurato un monaco!”
Il secondo significa lo Stato del Principato di Monaco. È molto famoso come Paese affacciato sul Mar Mediterraneo, in cui vi abitano tanti benestanti e ricchi. Sembra che questo Paese sia stato fondato nel 1228, quando la Repubblica di Genova ricevette l’incarico di governare la regione dal Sacro Romano Impero. In seguito, pare che questa fortezza, governata dalla fazione filoimperiale dei ghibellini, fosse stata assalita da Francesco Grimaldi e dai suoi uomini, travestiti da monaci francescani ma armati sotto la tunica. Riusciti a prendere possesso della fortezza dopo questo attacco, questo anno divenne l’anno della fondazione dello Stato. Anche oggi la famiglia Grimaldi lo governa con il titolo di Principe di Monaco. A proposito, nello stemma del Principato di Monaco, per commemorare quell’evento, vi sono raffigurati due monaci francescani con in mano una spada.”
“Ha una storia molto lunga! È possibile che l’attacco a questa fortezza di quegli uomini, armati ma travestiti da monaci, abbia dato vita a questo modo di dire!”

Principato di Monaco
Monaco di Baviera
  1. Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia.

Traduzione in giapponese: Una persona che non beve alcolici con altri, è un ladro o una spia.

“In questo modo di dire c’è scritto solo dell’atto del bere, ma di sicuro si fa riferimento al vino! In Italia ci sono tanti proverbi che riguardano il vino!”
“Gli italiani non bevono il vino da soli, ma hanno l’abitudine di berlo allegramente in compagnia, certamente in famiglia, oppure con gli amici. Però in Giappone capita spesso di bere il sakè da soli, no? Chissà perché c’è questa differenza.”
“Forse il motivo sarà che i giapponesi bevono da soli quando si trovano in uno stato d’animo in cui non hanno voglia di parlare con nessuno. In realtà il motivo per cui in questo proverbio si fa riferimento a ladri e spie, è che quando uno beve del vino tende a parlare troppo e tutti vengono a scoprire i suoi segreti! A dirla tutta, in Italia c’è anche un proverbio che dice “Vino e segreti non possono convivere”! Agli italiani piace davvero tanto chiacchierare in allegria!”
“Per questo quando un italiano vuole far rivelare un segreto a qualcuno, gli fa bere del vino!”

  1. Un Popolo uso a vivere sotto un Principe, se per qualche accidente diventa libero, con difficoltà mantiene la libertà.

Traduzione in giapponese: Un popolo che è stato governato da una monarchia, se per caso se ne libera, ha problemi a mantenere questa libertà acquisita.

“Questo detto è un verso dei “Discorsi” di Machiavelli, nel suo saggio sulla Storia di Roma, che si trova nel Capitolo 16 del Libro 1. Macchiavelli, famoso per il suo “Il Principe”, viene spesso giudicato un uomo freddo, ma in questo libro si capisce bene il suo pensiero ed è molto interessante. È stato pubblicato dalla casa editrice Chikuma Bungei Bunko.”
“Significa che le persone abituate ad essere governate da altri, non sanno bene quando è il caso di difendersi o attaccare con le proprie forze, e senza un monarca che invece lo saprebbe fare né nessuno che sia esperto in questo, cadrebbero subito in uno stato di schiavitù, tendendo a sottostare sotto una tirannia ancora più oppressiva di quella pesante in cui si trovavano prima.”
“Ttrattandosi di un’asserzione di Machiavelli che faceva una comparazione tra la Repubblica Romana e la Repubblica di Firenze con una monarchia, si pensa che non abbia nulla a che fare con il Giappone odierno. Ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Giappone ha cambiato in un nulla il suo valore della Costituzione e il suo valore del Governo. In quel momento, molte persone ricevettero dei diritti civili e la libertà, ma i giapponesi chissà cosa pensarono?”

  1. Il vilipendio e l’improperio genera odio contro a coloro che l’usano,sanza alcuna loro utilità.

Traduzione in giapponese: Coloro che parlano con il disprezzo e le maldicenze, verranno solo odiati senza ottenere nulla.

“Anche questo detto proviene dai “Discorsi” di Machiavelli, dal capitolo 26 del Libro 2.
In questo caso, tra gli atteggiamenti più intelligenti che un essere umano possa avere, c’è certamente quello di evitare di parlare verso il prossimo usando un linguaggio minaccioso o dicendo parole offensive. Questo perché, anche provando a usare una di queste due forme di linguaggio, non si riuscirà a diminuire la forza del proprio avversario.”
“Questo modo di pensare funziona anche al giorno d’oggi!”
“Alla fine c’è scritto così: “Come dicevano gli antichi: In verità dire uno scherzo in modo troppo franco, se poi risulta essere molto lontano dalla realtà, lascia l’amaro in bocca in sé stessi”.
“Ho capito. Machiavelli conosceva bene l’animo umano! Anche noi a volte diciamo degli scherzi ferendo le persone. Dobbiamo stare attenti!”