- Il cane morde sempre lo straccione.
Traduzione in giapponese: I cani mordono sempre gli accattoni.
“La persona morsa dal cane, in poche parole un povero accattone, fa parte della classe sociale dei più deboli, no?”
“Questo proverbio significa che di solito si tende ad attaccare una persona più debole di sé stessi. Per questo non si dice nulla a chi ha una posizione più forte della nostra, mentre si aggradisce criticando con aggressività solo le persone più deboli di noi!”
“Se si pensa che la propria opinione sia giusta, si dovrebbe dirlo a prescindere da chi sia il nostro interlocutore. Però, purtroppo, le persone che riescono a dire la propria opinione onestamente in questo modo, non sono in verità poi tante, mentre la si dice tranquillamente nei confronti delle persone tranquille o socialmente deboli.”
“A proposito, si commenta che specialmente sui Social Network ci sia questa tendenza.”
- Non svegliare(destare) il can che dorme.
Traduzione in giapponese: Non bisogna svegliare un cane che sta dormendo.
“Significa che siccome se si sveglia un cane che sta dormendo, comincia ad abbaiare e a creare fastidio, è meglio lasciarlo dormire. Cioè, visto che la situazione è tranquilla, non creare disturbo facendo cose inappropriate!”
“Anche nella lingua giapponese c’è un proverbio simile che dice “Non svegliare il bambino che dorme”. Si assomigliano molto!”
“In Giappone, si pensa che non si debba svegliare apposta un bambino che dorme facendolo piangere, in altre parole creare un problema facendo qualcosa di non necessario e provocando così un risultato contrario a quello voluto.
In particolare, si è dell’idea che non ci sia bisogno di far sapere di proposito i dettagli di una questione a una persona che non ne sa nulla, mentre lasciando le cose così come stanno la cosa si risolverebbe da sola. Penso che ciò si possa collegare anche a un tipo di strategia di tenere le persone nell’ignoranza e facilmente soggiogabili, attraverso il fatto che si sta più in pace se non si fanno sapere al popolo i problemi politici e sociali esistenti.”
“Cioè vuoi dire che il Governo e i potenti dicono con forza al popolo che ha dei doveri e delle responsabilità, ma non gli spiega bene che ha anche dei diritti umani e dei diritti?”
- Cane che abbaia non morde.
Traduzione in giapponese: Un cane che abbaia non morde.
“Significa che le persone che si arrabbiano facilmente in modo terribile minacciando e urlando ad alta voce, in verità sono solo apparenza, ma non mordono le altre persone.”
“In latino c’è un proverbio che ha forse lo stesso significato che dice: “Canis timidus vehementius latrat quam mordet (un cane pauroso, più che mordere abbaia)”
“Quindi questo proverbio esiste fin dal passato! Allora dobbiamo forse pensare che le persone che a prima vista sbraitano e si arrabbiano, in realtà hanno paura? Insomma, lo si può intendere nel senso che proprio perché sono paurose, anche se dicono varie cose urlando in realtà non le metteranno in atto!”
“Ho capito. Quindi se qualcuno ci urla contro, non dobbiamo subito controbattergli, ma pensare bene al perché si stia arrabbiando e comportarci di conseguenza, no?”
- Cane affamato non teme bastone.
Traduzione in giapponese: Un cane che ha fame non ha paura del bastone.
“Significa che un cane affamato, siccome ha la pancia vuota, anche se viene picchiato dagli uomini con un bastone può mordere senza problemi queste persone. Cioè che quando alleviamo un cane, se non lo teniamo sazio dandogli da mangiare, per il fatto di soffrire per la fame, non ascolta quello che gli diciamo anche se lo percuotiamo con un bastone. Se si trasla tutto ciò nel mondo degli uomini, quando i potenti controllano il popolo, è importante che lo tengano sempre con la pancia piena, perché se il popolo ha fame allora può diventare violento.”
“Ho capito. Però quando in un proverbio compare un cane, questo ha sempre un senso negativo. Per esempio vi sono le espressioni “un tempo cane”, “un freddo cane”, “quel cantante è un cane”, “ho una fame cane”. Poverini i cani!”
“Forse se non si dà uno sguardo alla Storia non si può capire; sarà perché in passato quando c’erano tanti cani randagi, i cani erano sporchi, abbaiavano facendo rumore, mordevano le persone senza motivo e per questo avevano una cattiva immagine. In più anche i cani che avevano un padrone dovevano obbedire ai suoi ordini e stare sotto il suo comando, e venivano paragonati ai governati e al popolo.”
“Allora così dicendo anche in Giappone ci sono parole come “morte da cani” o ordini come “agli ordini, spia”!”
- Meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Traduzione in giapponese: Un uovo oggi è meglio di una gallina domani”
“Significa che il guadagno sicuro di oggi è meglio di un guadagno futuro. In realtà, in latino, c’è anche un detto che dice “Ad praesens ova cres pullis sunt meliora (Le uova di oggi sono superiori ai pulcini di domani”, e quindi questo modo di dire è molto antico!”
“Anche in Giappone c’è un proverbio che dice “Meglio 50 oggi che 100 domani”, che se si parla di soli significa meglio ricevere 50 yen oggi che 100 yen domani. Forse domani si potrà ricevere di più, ma non possiamo sapere cosa accadrà, e quindi è meglio scegliere una cosa sicura.”
“Allora, che ne dici del progetto di ricevere un uovo appena fatto oggi, allevarlo al caldo per far nascere un pulcino, crescerlo fino a farlo diventare grande e poi mangiarlo?”
- Fides servenda est.
Traduzione in giapponese: La lealtà deve essere rispettata.
“Si dice che questo modo di dire in latino esistesse già nell’antica Roma”.
“C’è un modo di dire che gli assomiglia, cioè “Pacta sunt servanda (I patti devono essere rispettati), ma sono forse diversi?”
“Non conosco la Legge romana, ma l’articolo 1 delle regole generali del Diritto Civile recita “l’esercizio dei diritti e l’adempimento dei doveri, devono essere attuati con onestà secondo lealtà”. Il Diritto Civile giapponese è stato creato basandosi sul Codice Civile tedesco, e quest’ultimo si basa su tutto il Codice romano fatto dall’imperatore Giustiniano, chiamato giurisprudenza Pandekten. Per questo nel Codice Civile giapponese sopravvive il sistema del Codice romano. Forse, anche l’obbligo di rispettare i contratti deriva dal Codice Romano?”
“Allora, il Codice Civile italiano come sarà?”
“Questo non lo so!”